Una sentenza UE bandisce “Signore” e “Signora”!
Il GDPR (regolamento UE n. 2016/679) considera illegittima la richiesta di inserire gli appellativi di genere quando ad esempio si deve acquistare qualcosa.
La sentenza
Una sentenza molto recente, di giovedì 9 gennaio 2025, della CGUE (Corte di Giustizia dell’Unione Europea) condanna le ferrovie francesi SNCF che per l’acquisto di titoli di trasporto rendono obbligatorio indicare l’appellativo “Signore” o “Signora” in quanto, non trattandosi di dati indispensabili per la fornitura del servizio, violano il principio di proporzionalità del GDPR che prevede che i dati raccolti debbano essere adeguati, pertinenti e limitati a quanto necessario.
Nemmeno il ricorso del Consiglio di Stato Francese alla Corte di giustizia ha avuto effetto in quanto quest’ultima ha confermato appunto la violazione del principio di proporzionalità in quanto venivano chiesti dati non necessari all’espletamento del servizio.
Le ripercussioni
Com’è già noto, le sanzioni per la violazione del GDPR sono molto pesanti e perciò le aziende farebbero bene a verificare subito i form utilizzati nei propri siti per verificare la presenza o meno di questa violazione ed eliminarla per non rischiare di essere sanzionate.
Capita spesso di trovarsi di fronte a form di richieste dati che obbligano a scegliere l’appellativo “Signore” o “Signora”, perciò prevedo che molti sviluppatori avranno un bel po’ da fare per adeguare i siti dei loro clienti a questa sentenza.